Tartaro, cattiva igiene o gengiviti sono tutte condizioni che possono portare a una recessione gengivale, ovvero l’accorciamento progressivo della gengiva fino alla scopertura della radice.
Può essere sicuramente causa di profondo disagio per le persone, che si vedono alterate l’estetica del sorriso, ma questa in realtà è la conseguenza minore della condizione.
Una recessione gengivale può portarne a più gravi, come l’ipersensibilità dentale, il sanguinamento, fino alla perdita del dente.
Dal momento in cui è evidente ad occhio nudo che la gengiva sia più ritirata e il dente risulti più scoperto, ci troviamo già in una condizione grave di recessione.
Ci sono però sintomi precedenti a questi che possono suggerire la presenza della patologia, e in questo modo si avrà la possibilità di ricorrere a cure preventive.
In casi più gravi, come abbiamo già accennato, si noterà a occhio nudo il restringimento della gengiva e la radice del dente più scoperta.
La recessione gengivale è un sintomo e un segnale di qualche disturbo gengivale, che può avere molteplici cause:
È necessario prima di tutto rilevare le cause della recessione gengivale così da intervenire in primis su quei fattori e bloccarne l’avanzamento.
In caso di scorretta igiene orale, infatti, bisognerà procedere al cambiamento delle proprie abitudini e migliorare questo aspetto, con un corretto spazzolamento, almeno 2 volte al giorno, e l’uso del filo interdentale.
È inoltre fondamentale fare una pulizia approfondita dal dentista per la rimozione del tartaro una volta ogni 6 mesi.
Se la causa è dovuta invece a parodontiti e gengiviti, il dentista provvederà a somministrare la cura farmacologica adeguata.
Anche i casi di bruxismo possono e devono essere curati, in quanto a lungo andare lo sfregamento non solo causa danni alle gengive ma rischia di rompere i denti stessi.
Infine, di fronte a situazioni di maggiore gravità dove la gengiva è già troppo ristretta, il dentista valuterà la possibilità di effettuare un intervento chirurgico per la riparazione e l’innesto di tessuto, o un’implantologia nei casi in cui ormai il dente sia perduto.
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